Più spesso di quanto si crede, ancora oggi, la passione, la creatività e l’amore per un lavoro si tramandano di generazione in generazione.
Una nuova generazione di tappezzieri in stoffa
Il lavoro è quel qualcosa che occupa la gran parte della giornata di tutti noi, ci definisce come professionisti e come esseri umani (per fortuna non è l’unico fattore a farlo!) e quando, all’interno della propria famiglia di origine c’è un’attività ben avviata può essere una croce o una delizia.
Alcune volte l’attività di famiglia può sembrare una tappa obbligata, un posto in cui ci si sente scomodi, altre volte, più spesso di quanto si crede, ancora oggi, la dedizione per un lavoro si tramandano di generazione in generazione.
Questo è sicuramente il caso di Benedetta Lattore, figlia e nipote d’arte nel mondo dei tessuti e della loro distribuzione, dei tappezzieri in stoffa ed interior design.
Tantissime professioni racchiuse in una giovane ragazza che sta muovendo i primi passi in un mondo fatto di arte e passione che le fa brillare gli occhi e che riesce a travolge con il suo entusiasmo chiunque l’ascolti.
Forse una coincidenza o forse davvero nel nostro DNA c’è molto più di quello che pensiamo dei nostri genitori, forse l’influenza che da sempre mamma e papà hanno avuto su di lei coinvolgendola in tutti i loro viaggi e nelle loro scoperte, non lo sappiamo, certo è che questa è la sua strada!
L’esperienza sul campo
Oggi Benedetta si ritrova a destreggiarsi tra i più grandi nomi dell’industria tessile e di oggettistica mondiale.
Quando racconta le prime esperienze, i primi viaggi alla scoperta di questo settore che ai suoi coetanei oggi, forse, sembra così lontano lo fa con una passione fuori dal comune che riesce a farti sentire tra le dita la morbidezza del tessuto di seta che le donne chine sul telaio intrecciano per realizzare i tappeti di Pinton, rigorosamente customizzabili dalla forma, ai colori e ai disegni.
Alla domanda: “Avresti scelto un altro mestiere per te?” perentoria risponde “No, fin da piccola giocavo a fare la sarta a creare cuscini per la mia camera, sono sempre stata attratta da questo mondo”.
Ed è proprio in queste parole che un’immagine ci riporta ad un’altra Lattore che ha fatto della sua più grande passione un lavoro, due generazioni accumunate degli stessi sogni di bambine. Elena, titolare di Lattore Ambientazione, la zia che ha definito l’atelier del padre il suo parco giochi da bambina (scopri di più nell’articolo La nostra storia) e Benny che, qualche anno dopo, confeziona cuscini con i tessuti avanzati nello showroom del padre, a pochi passi di distanza da quello della zia.
Imparare, imparare e imparare ancora
Nello showroom e nel laboratorio di Zia Elena, da qualche mese a questa parte, ogni giorno Benedetta va per imparare, per apprendere e fare suo tutto quello che può, perché questo è un lavoro che si affina solo sul campo.
Imparare l’arte dell’accoglienza, dell’attenzione al cliente; sviluppare la capacità di interpretare gusti e bisogni di chi si ha davanti è un qualcosa che non si impara sui libri di scuola. È l’attitudine ad interpretare il linguaggio non verbale, i gesti, la postura e tutto ciò che concorre a completare il fascino di ogni individuo per riproporlo in tessuti, arredamento e tutto ciò che riguarda la casa.
Un lungo percorso di studi e apprendistato
Il suo percorso, dopo la laurea in product and design management, inizia sul campo e più precisamente nella soleggiata Puglia dove questa primavera è andata a farsi le ossa per conoscere meglio il tipo di clientela e imparare a relazionarsi con chi ha esigenze e tempi diversi, rispetto a quelli delle grandi città del Nord Italia.
Ma per capire e saper trasmettere con tutto l’entusiasmo che ha sempre ammirato nel padre, Benedetta, ha avuto la possibilità di entrare nel vivo del lavoro di alcune aziende.
Capire tutto il meccanismo che c’è dietro, i tempi di realizzazione di un prodotto, le diverse tecniche e tutto ciò che rende questi tessuti, tappeti o lampade così preziosi e pregiati.
Ed è così che il viaggio passa attraverso Londra, nello showroom britannico di Porta Romana, brand inglese di lusso che produce lampade, tavoli, specchi e complementi d’arredo, dove impara l’arte dell’abbinare i diversi oggetti proposti e come presentarli al cliente.
Comprendere la filosofia di un prodotto di questo calibro, ma anche l’approccio al cliente è fondamentale quando non si vende semplicemente una lampada o un tavolo, ma una filosofia, un modo di fare azienda e di realizzare prodotti unici e di qualità.
Dopo lo showroom è passata nel vivo della fabbrica dove i complementi d’arredo vengono creati, dove cristalli, vetro e ceramiche vengono tramutati in opere d’arte.
Focus tappeti, colori e filati
Per un focus tutto dedicato ai tappeti ed agli arazzi Benedetta si è recata direttamente in manifattura da Pinton, azienda leader nel settore.
Ogni tappeto, grande o piccolo che sia, ciascun arazzo da loro confezionato viene studiato nel minimo dettaglio, vengono creati colori ad hoc per ottenere qualsiasi tipo di sfumatura e luce, totalmente personalizzare, in ogni aspetto ed in ogni realizzazione.
Per trovare la tonalità di colore perfetto due o tre persone lavorano per studiarlo e customizzarlo, ma sarà poi solo una la persona che produrrà il tappeto. Questo fa si che sia creato tutto “con la stessa mano”, proprio come un dipinto.
Quello della personalizzazione del colore è un lavoro totalmente manuale dove sono impegnate per lo più donne dai 50 anni in su. Un lavoro difficile, che richiede pazienza e dedizione e che deve assolutamente essere riscoperto dai giovani: un mestiere che è un’arte e che non può essere in alcun modo perduto.
Grande è anche tutta l’attenzione che queste aziende stanno riponendo nel rispetto dell’ambiente, nel trovare soluzioni alternative di produzione e di scelta dei materiali per preservare l’ambiente e sperimentare.
Un lavoro, un grande amore
Tanti sono gli aspetti che di questo lavoro: non si tratta semplicemente di realizzare e vendere oggetti per la casa, ma si tratta di passione, di cultura e amore per la casa, per la bellezza e per tutti quei valori che oggi sembrano lontani, ma che in realtà vanno solo fatti riaffiorare e vivere nella quotidianità. E in questo l’ambiente di casa sicuramente ci può aiutare
Benedetta è, forse, privilegiata perché si è ritrovata in questo mondo che poi è diventato senza troppi sforzi anche il suo, ma si tratta di un mondo aperto a chiunque voglia imparare, studiare e, perché no, divertirsi.
È un lavoro dinamico e creativo, che permette di stare a contatto con una parte molto intima dei clienti e che può riservare grandi soddisfazioni anche a tanti altri giovani come lei!